Nelle scorse settimane aveva dato in escandescenza in Tribunale a Vibo Valentia, per ben due volte; qualche giorno dopo era rimasto coinvolto in una sorta di rivolta nel penitenziario di Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese e adesso Francesco «Ciko» Olivieri, torna a far parlare di sé per avere tentato di uccidere il proprio compagno di cella.
Il trentatrenne, in carcere dopo la condanna all’ergastolo per il duplice omicidio in Calabria di Giuseppina Mollese e Michele Valarioti, avvenuto l’11 maggio del 2018 a Nicotera e per il tentato omicidio di altre tre persone a Limbadi, dovrà subire una nuova incriminazione. L’ultimo episodio si sarebbe verificato lunedì nell’istituto penitenziario di Lecce, dove Olivieri si trova recluso dal 5 giugno scorso a seguito del trasferimento dalla Sicilia.
Sarebbero ancora poco chiari i motivi del gesto: resta il fatto che la vittima adesso è in coma dopo essere stata colpita ripetutamente a pugni. Sono state gli agenti penitenziari a fermare il trentatreenne e a soccorrere la vittima trasportandola in ospedale in condizioni critiche. Francesco Olivieri, il 30 maggio scorso, è stato condannato alla pena dell’ergastolo per il duplice omicidio dello scorso anno, e proprio durante la discussione aveva dato in escandescenza minacciando pm e giudice e le forze dell’ordine presenti nell’aula.
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