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Abusi e attentati, le regole dei clan terrorizzavano Lamezia Terme

Negozi di abbigliamento, stazioni di servizio, concessionarie di auto. Sono solo alcune delle attività commerciali prese di mira dalla consorteria mafiosa “Cerra-Torcasio-Gualtieri” di Lamezia Terme, alle quali la cosca rivolgeva le proprie “attenzioni” estorsive.

E quando i commercianti versavano in difficoltà economiche, non potendo quindi assolvere alle richieste del “pizzo”, le vittime dovevano comunque consegnare qualcosa: magliette, camice, scarpe, pantaloni o applicare una super scontistica sui prodotti che i sodali prelevavano dai negozi. È quanto dall'ordinanza emessa dal Gip di Catanzaro Francesca Frii che ha portato all'arresto di 28 persone, tra capi e gregari del clan “Cerra-Torcasio-Gualtieri” di Lamezia Terme.

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