Al vertice di una delle organizzazioni criminali più potenti, sottoposti a misure di prevenzione, indagini e processi eppure continuavano a percepire migliaia di euro di fondi pubblici destinati al sostegno delle imprese agricole.
Ora però due esponenti di spicco della famiglia Mancuso di Limbadi sono stati condannati dalla Corte dei Conti a restituire ad Agea ed Arcea le risorse su cui erano riusciti a mettere le mani.
In particolare la magistratura contabile ha condannato Pantaleone Mancuso, 59 anni, detto “l'ingegnere”, a pagare 5.322 euro oltre a interessi e spese legali, e Domenico Mancuso, 45 anni, detto “Mico Ninja” (figlio del boss Giuseppe Mancuso) che invece dovrà versare 26.157,24 euro.
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione della Calabria
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia