È scattata la seconda fase dei controlli tra il personale impiegato nell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, sciolta per infiltrazioni mafiose e affidata alla guida di una commissione straordinaria che non si sta di certo risparmiando nel tentativo di rimettere ordine nella selva burocratico-organizzativa della struttura sanitaria più grande in città.
Un sistema pachidermico sfuggito al controllo dei precedenti amministratori, tanto da condurlo fino al commissariamento a causa del macroscopico caos all'interno del quale sono riuscite a trovare comoda sistemazione anche le organizzazioni criminali.
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