«Ore 8 di ogni giorno, dal lunedì al venerdì la storia si ripete... ». Questo è lo sfogo di una mamma costretta ad ammettere che, purtroppo, Catanzaro non è una città a misura di diversamente abile.
«Mia figlia ha la sindrome di down e frequenta il Convitto “Galluppi”, situato in pieno centro - racconta la donna - Per gestirla al meglio sono obbligata a lasciare la macchina quasi sempre sulle strisce pedonali, le stesse che i bambini utilizzano per attraversare la strada ed entrare nell'istituto. Il vigile addetto a controllare l'ingresso mi indica che il posto per disabili c'è... Già, peccato che sia a 100 metri e non posso portare mia figlia in braccio, abbiamo peraltro anche uno zaino pesantissimo». All'uscita la storia si ripete e degenera nel rientro a casa dove il posto riservato è sempre occupato da un'altra vettura non autorizzata.
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