Un capoluogo alle prese con “lo sciopero della morte”. A un anno dalla provocazione lanciata da Fare per Catanzaro, la capienza dei cimiteri era e resta limitata. Sullo sfondo il ciclo della vita che non attende i tempi d'ampliamento del cimitero di via Paglia e continua a scivolare tra le dita con ritmi cadenzati e incessanti.
Lo fa attraverso un ricambio generazionale che si snoda tra problemi d'ogni sorta e carenze di loculi. Sì, perché il cimitero monumentale, come gli altri tre della città, era e resta un luogo dove non c'è più spazio per il dolore.
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