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Il giudice Petrini, la loggia coperta e i processi aggiustati a Catanzaro: parla il gran maestro del Goi

In alto Stefano Bisi e, sotto, il giudice Petrini

Una loggia “segreta”. E deviata. Della quale avrebbe fatto parte il giudice di Catanzaro Marco Petrini, arrestato per corruzione in atti giudiziari e successivamente scarcerato dopo aver ammesso le proprie responsabilità e iniziato una collaborazione piena con i pm di Salerno Luca Masini e Vincenzo Senatore.

La loggia “coperta” composta ovviamente da più persone impegnate in ruoli professionali diversi avrebbe operato lungo l’asse Catanzaro, Cosenza e Castrovillari tutelando, evidentemente, precisi interessi e condizionando anche gli esiti di procedimenti giudiziari.

I verbali degli interrogatori resi da Petrini il 25 e il 29 febbraio scorsi sono stati giustamente secretati dai magistrati inquirenti. Il togato, sospeso dal Csm, è stato sentito alla presenza dei suoi legali, gli avvocati Francesco Calderaro di Castrovillari e Agostino De Caro di Salerno che, per ovvie ragioni, non possono parlare.

Dove si riuniva la misteriosa loggia, chi la guidava e quanti sono, soprattutto, gli “iniziati”? E, ancora, chi ha cooptato Petrini? Domande per il momento senza risposta. Si tratta, ovviamente, di una struttura massonica, o meglio di una “camera di compensazione”, estranea alle maggiori Obbedienze italiane che per legge, dopo lo scandalo della P2, non possono annoverare al loro interno iscritti “riservati”.

Ma, sul punto, abbiamo contattato Stefano Bisi, il gran maestro del Grande Oriente d’Italia (Goi), la numericamente più ampia organizzazione massonica del nostro Paese. C’è, infatti, l’esigenza di capire di più sui meccanismi interni al mondo esoterico anche perché dell’esistenza di una sedicente loggia coperta attiva nel capoluogo di regione si parla già dai lontani anni 90.

«Non conosco il giudice Petrini e non è iscritto al Goi» afferma Bisi. «Non so di cosa parli. Ha rilasciato dichiarazioni ai magistrati inquirenti. Dichiarazioni delle quali non so nulla di preciso».

Ma c’è la possibilità che esistano logge coperte? «Non esistono logge coperte, né fratelli “riservati” nel Goi già dalla gran maestranza di Armando Corona risalente al 1982, dopo lo scandalo della P2». Le logge segrete, tuttavia, evocano antichi fantasmi... «Dopo lo scioglimento della Propaganda due tutto quello che avviene nel Grande Oriente d’Italia è alla luce del sole. Noi non abbiamo nulla da nascondere. Licio Gelli venne espulso e mai più riammesso».

Dunque, nella più importante organizzazione massonica italiana non esistono più “fratelli” che sono solo “all’orecchio del Gran maestro” ? «Assolutamente no! Non esistono logge coperte, né nomi riservati».

È del Goi, invece, l’avvocato Giancarlo Pittelli, arrestato dalla Dda di Catanzaro nell’operazione “Scott- Rinascita” con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa per via dei legami mantenuti con il boss Luigi Mancuso di Limbadi. E pure di lui chiediamo a Stefano Bisi. «È sospeso dal Grande Oriente d’Italia» risponde «in attesa degli sviluppi della vicenda giudiziaria».

Una sedicente loggia “coperta”, tuttavia, esisterebbe per davvero secondo quanto avrebbe riferito Marco Petrini ai magistrati inquirenti. Una “loggia” estranea alle Obbedienze ufficiali e, naturalmente deviata, perché costituita in spregio ai dettami della Legge Anselmi.

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