Si spara pure in piena emergenza coronavirus nel Vibonese. Si è consumato nelle viuzze del quartiere Lupa di Paravati, frazione di Mileto, a pochi chilometri da Vibo Valentia l'omicidio di Francesco Palmieri, il giovane muratore di 27 anni ucciso nella tarda serata di ieri con un colpo di pistola.
Il giovane, secondo quanto è trapelato, era rientrato dall'estero solo qualche mese fa. Fa parte di una famiglia di braccianti agricoli, ritenuta estranea agli ambienti criminali.
Sul posto i medici del Suem 118 che hanno soccorso il 27enne nel disperato tentativo di salvargli la vita anche se le sue condizioni sono apparse subito disperate. Palmieri, infatti, è morto mentre l’ambulanza a sirene spiegate correva a gran velocità verso l’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, dove ai medici del Pronto soccorso non è rimasto altro da fare che constatarne il decesso.
Il giovane è stato centrato con un solo colpo di pistola alla nuca. Nessuna ipotesi, al momento, da parte degli inquirenti anche se l’accaduto non sembra essere legato alle dinamiche criminali del territorio. Un’ipotesi che, ovviamente, dovrà essere ancora confermata dallo sviluppo delle indagini. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della stazione di Mileto, coadiuvati dai militari del Nucleo radiomobile e dagli uomini del Reparto operativo del Comando provinciale di Vibo valentia, mentre il coordinamento delle indagini è stato assunto direttamente dal magistrato di turno e dal procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo.
L’omicidio è avvenuto poco dopo le 22 ed a dare l’allarme sono state alcune persone del posto che dopo aver sentito i colpi di pistola hanno allertato immediatamente il 112, (centrale operativa dei carabinieri) che in pochissimi minuti ha inviato sul posto le pattuglie che in quel momento erano di perlustrazione nella zona.
Dolore e sconcerto per quanto accaduto è stato espresso in mattinata dalla parrocchia della Madonna deli Angeli, guidata da don Domenico Muscari. “Brutto risveglio – si legge nel sito della parrocchia –per la nostra comunità. Continuiamo a pregar con fede il Signore che con il suo amore vince l’odio e la violenza e guarisce i nostri cuori e la nostra vita”.
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