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Morto per coronavirus il boss Antonio Ribecco, di San Leonardo di Cutro era in carcere a Voghera

È morto in carcere Antonio Ribecco. Era un boss della cosche calabresi detenuto nel carcere di Voghera ed era considerato il referente della ‘ndrangheta in Umbria. Ribecco è deceduto in un ospedale di Milano dove era ricoverato da circa una settimana per Covid-19 e altre patologie. Si tratta del secondo detenuto che muore per coronavirus, il primo è deceduto nel carcere della Dozza di Bologna a inizio aprile.

L’uomo era finito in carcere lo scorso dicembre con l’accusa di essere, in città, uno dei boss e «referente di un sodalizio criminale di ‘ndrangheta con profondi collegamenti con la cosiddetta “madre” della Calabria».

Un capo che, secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro avrebbe avuto nel traffico di cocaina dalla Calabria il suo business principale. Secondo quanto riporta il Messaggero, il 17 marzo, Ribecco si è sentito male ed è stato portato in ospedale dove, a seguito del tampone, è risultato positivo al cotonavirus.

La sua salma sarebbe stata trasferita nel paese d’origine, San Leonardo di Cutro in provincia di Crotone, dove verrà seppellito. Per la famiglia e i legali, interpellati dal quotidiano romano, ci sono parecchi punti oscuri nella vicenda. Da qui la richiesta di indagini approfondite.

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