Toglie la politica da ogni imbarazzo e getta la spugna Alfredo Lo Bianco, ma non esce in sordina dall'Aula del Consiglio comunale, cinque anni dopo il suo esordio tra gli scranni dell'assise cittadina.
Le sue parole sembrano pietre, o meglio, dardi infuocati sull'amministrazione di Vibo Valentia e quasi diventano indirettamente un monito, una forma di collaborazione e un invito alla magistratura a proseguire nel solco inaugurato dall'operazione antindrangheta nella quale egli stesso è rimasto coinvolto.
Lo Bianco, infatti, era finito agli arresti domiciliari lo scorso 19 dicembre nell'ambito della maxi-operazione Scott Rinascita, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, con l'accusa di corruzione elettorale politico-mafiosa.
L'articolo completo nell'edizione odierna della Calabria della Gazzetta del Sud.
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