Pazienti dirottate verso cliniche privati per effettuare la procreazione assistita, cartelle cliniche falsificate per non far pagare farmaci e ticket, un danno alle casse del sistema sanitario pubblico che sfiora il milione di euro.
È quanto emerge dall'inchiesta condotta dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza e coordinata dal sostituto procuratore Chiara Bonfadini culminata con l'avviso di conclusione delle indagini notificato a sei medici del Pugliese di Catanzaro che devono rispondere a vario titolo di abuso d'ufficio, falsità ideologica e truffa. Nel registro degli indagati sono finiti Fulvio Zullo, Roberto Noia, Menotti Pullano, Andrea Gregorio Cosco, Saverio Miceli e Roberta Venturella.
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