La scia del sangue in quella terra è ancora visibile, si rinnova nel dolore della famiglie che piangono i loro cari. Uccisi, scomparsi nel nulla. Una ferita aperta che non può rimarginarsi. Così il giorno dopo il ritrovamento del cadavere di un uomo avvolto in un telo di cellophane, ricoperto di terra, tra Ciano e Ariola a Gerocarne, oltre a quelle ferite, riaccende anche speranze mai svanite.
Nulla è trapelato sull'identità che sarà stabilita solo dall'esame del Dna che sarà eseguito nei prossimi giorni. Ma per i familiari di Massimo Lampasi questo ritrovamento rappresenta la speranza che possa trattarsi del loro congiunto. La speranza di poter piangere e porgere un fiore su una bara. Una pace effimera che dia conforto.
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