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La 'ndrangheta sulle farmacie, arrestato il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini

Domenico Tallini

Terremoto giudiziario in Calabria. Arrestato il presidente del consiglio regionale Domenico Tallini per cui sono stati disposti i domiciliari.

L'arresto è avvenuto nell'ambito dell'operazione contro la cosca di 'ndrangheta dei Grande Aracri di Cutro. Sgominato dalla procura di Catanzaro un progetto per la creazione una rete di farmacie per ripulire denaro illecito.

Secondo l’accusa Tallini avrebbe avuto contatti con la cosca Grande Aracri che gli avrebbe anche garantito sostegno alle elezioni regionali. Inoltre sarebbe stato determinante per l’avvio dell’iter per portare avanti i piani della cosca Grande Aracri. Sono 25 in totale gli indagati. Tra le ipotesi d’accusa contestate anche alcuni atti intimidatori ai cantieri pubblici di Catanzaro e le pressioni su una funzionaria dell’Asp.

In carcere sono finiti: Santo Castagnino, Giuseppe Ciampà, Elisabetta Grande Aracri, Salvatore Grande Aracri, Gaetano Le Rose, Giuseppina Mauro, Pancrazio Opipari, Salvatore Francesco Romano, Domenico Scozzafava, Leonardo Villirillo. Ai domiciliari: Pasquale Barberio, Paolo De Sole, Domenico Tallini, Raffaele Sisca, Domenico Grande Aracri, Tommaso Patrizio Aprile, Maurizio Sabato, Donato Gallelli.

Una operazione portata a termine fra Catanzaro, Crotone e Roma dei carabinieri del comando provinciale di Catanzaro e di Crotone, su richiesta di questa Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia - nei confronti di 19 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione e violenza o minaccia a un pubblico ufficiale.

Il provvedimento nasce dalle indagini sviluppate dai carabinieri del Nucleo investigativo di Catanzaro e di Crotone, dirette dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e dai sostituti Paolo Sirleo e Domenico Guarascio.

L'inchiesta ha riguardato l’operatività della cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri di Cutro (KR) nell’area di origine e nel territorio catanzarese, con particolare riferimento alle iniziative imprenditoriali avviate in quest’ultima provincia mediante il reimpiego di capitali della cosca.

In particolare, gli elementi raccolti nel corso delle indagini hanno permesso di definire i nuovi assetti della cosca Grande Aracri dopo le operazioni che ne hanno colpito i principali esponenti e lo stesso capo Nicolino Grande Aracri.

Documentata la realizzazione e l’operativa da parte degli indagati, attraverso la preliminare intestazione fittizia di beni e utilità, di una rilevante progettualità imprenditoriale per il reimpiego dei proventi illeciti della cosca, attraverso la costituzione di una società, con base a Catanzaro, finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie (20 in Calabria, 2 in Puglia e 1 in Emilia Romagna).

Sarebbe stato accertato anche il ruolo di professionisti ed imprenditori nella realizzazione del programma della cosca con riguardo al perseguimento dei vantaggi economici nei diversi settori imprenditoriali di interesse.

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