Per quantificare i danni economici prodotti dall'alluvione che si è abbattuta su Crotone e sulla fascia Jonica occorreranno giorni, forse settimane. Ma che intere zone, e intere famiglie, siano letteralmente in ginocchio è già chiarissimo. C'è tanta gente che nell'acqua, nel fango, ha perso davvero moltissimo; e non tutti sembrano avere la forza e la voglia di ripartire. Perché la verità è che stavolta la “botta” è di quelle brutte, arrivata addosso a gente già fiaccata dal lockdown e dalla paura del Covid, portata allo stremo delle forze economiche e mentali da una congiuntura che a tratti sembra surreale per quanto è impietosa.
Vedere in lacrime tante brave persone, imprenditori che hanno basato tutta la loro vita sul duro lavoro, oggi fa davvero male. Drammatica la situazione tra via Cappuccini e Spiaggia delle forche: zone costruite sotto il livello del mare, nelle quali acqua e fango hanno superato il metro e mezzo d'altezza. I proprietari di attività storiche di Crotone non ce la fanno neppure a parlare, ma per loro parlano i cumuli di merce da buttare accatastata sui marciapiedi saltati. Antonio, di Pianeta casa, scrive sui social “purtroppo l'evento alluvionale della notte scorsa ha causato danni enormi alla mia attività, non so se e quando riuscirò a riaprire”.
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