
Giornata di drammatici ricordi e forti emozioni nell’aula della Corte d’Assise di Catanzaro dove si sta svolgendo il processo per l’autobomba di Limbadi, che il 9 aprile del 2018 spazzò via la vita del biologo Matteo Vinci mentre il padre Francesco subì ferite e ustioni gravissime. Ieri, infatti, sono stati ascoltati Rosaria Scarpulla e Francesco Vinci, genitori di Matteo. Un’udienza fiume iniziata alle 10.30 e terminata nel tardo pomeriggio quando il presidente Alessandro Bravin ha congedato le parti rinviando all’udienza del 23 marzo, per quella data in aula parleranno gli imputati. Per la morte di Matteo Vinci e il grave ferimento del padre, sono quattro gli imputati accusati, a vario titolo, di omicidio, tentato omicidio, entrambi aggravati dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili, detenzione e porto illegale di esplosivo, lesioni personali, armi e tentata estorsione, con l’aggravante delle modalità mafiose.
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