«Sicuramente l’indagine c’è ed è in corso». D’altronde, fa notare Silvio Zizza, non potrebbe essere altrimenti visto che il Tar, dopo la sentenza con cui l’11 dicembre ha annullato lo scrutinio in 4 sezioni provocando il commissariamento del Comune, ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura di Lamezia affinché si verifichi se nel voto del novembre 2019 siano stati commessi reati. Nelle motivazioni con cui i giudici amministrativi hanno disposto la ripetizione del voto in 4 seggi in cui sono state riscontrate irregolarità, infatti, si specifica che c’è «il fondato sospetto che nelle sezioni le cui operazioni vengono annullate siano state commessi fatti penalmente rilevanti, tramite il sistema della “scheda ballerina”». La Gazzetta del Sud è in grado di rivelare che la Procura si è debitamente attivata e la Guardia di finanza ha sentito per diverse ore proprio l’ex candidato a sindaco del M5S che, dal canto suo, non conferma né smentisce questa circostanza. Zizza però si dice «allibito» per quanto riportato nella memoria difensiva redatta dagli avvocati di Paolo Mascaro e Peppino Zaffina, in cui si dà per «certo» che «a distanza di circa sedici mesi dal voto (ed anche di quasi tre mesi dalla sentenza del Tar) e dall’avvenuta trasmissione dell’esposto alla Procura della Repubblica, nessuna indagine penale è stata avviata».
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