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Da Dinami a Sant’Onofrio lungo l’affaire delle... discariche

Tanti i nodi dopo l’assemblea Ato

L’area boschiva in località Palombara a Sant'Onofrio dove dovrebbe sorgere la discarica

L’ossessione di raggiungere l’autonomia, sul fronte degli impianti per il conferimento e la lavorazione dei rifiuti, si sta trasformando, nel Vibonese, quasi in una competizione tra sindaci. Quasi vi fosse un premio – ed in termini economici c’è –, da conferire a chi si aggiudicherà prima il concorso speciale per divenire “pattumiera” della provincia. Ebbene, dopo il via libera alla discarica di… servizio nel comune di Dinami, dell’assemblea dei sindaci, nel corso della riunione dell’Ato, tenutasi martedì scorso nell’Aula di palazzo “Luigi Razza”, resta però più di qualche nodo al pettine. Dal finanziamento inesistente, alle autorizzazioni da conseguire, passando per il rischio che su quel sito non sorga un impianto di compostaggio vero e proprio, bensì solo una discarica dipendente da impianti già esistenti. Il tutto senza pensare che esiste già un progetto per la realizzazione di un eco-distretto a Sant’Onofrio già finanziato, ma i cui tempi di fattibilità si preannunciano decisamente lunghi. Ad ogni modo, aspettando Sant’Onofrio l’Ato vira su Dinami, dove le proteste della popolazione, dei comitati civici, del sindacato (Cisal) e della politica (M5S), stanno mettendo da giorni alle corde il sindaco Gregorio Ciccone. Non che il primo cittadino sia intenzionato per questo a desistere. Tanto che, nel corso dell’assemblea dell’Ato, ha chiarito che «la salute dei propri concittadini è un problema suo e non di altri». Una stoccata a quanti, tra i capi delle amministrazioni, avevano pensato di disertare l’assise se non addirittura di astenersi.

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