Ricoveri di nuovo sospesi a partire da oggi, contenzioso legale ancora da definire, ma praticamente certo per il recupero delle spettanze relative alle prestazioni erogate e mai saldate e attesa per la partita che riguarda l’anno in corso. Sono le conseguenza della doccia fredda che ieri l’Azienda sanitaria provinciale del capoluogo di regione ha gettato sul Sant’Anna Hospital formalizzando la decisione di «non sottoscrivere il contratto 2020 sino al completo chiarimento della situazione ancora sub iudice, al fine di non perpetuare un eventuale, ulteriore, gravissimo danno economico-finanziario all’Asp e al Servizio sanitario regionale». La triade commissariale, guidata da Luisa Latella, è ricorsa al latino per rimettere in primo piano l’inchiesta giudiziaria “Cuore matto”, scattata su presunti ricoveri fantasma, e ricongelare la stipula di un contratto da 24 milioni di euro prima che sulla questione possa intervenire un commissario ad acta. Tra poco più di due settimane sarebbe infatti scaduto il termine imposto proprio all’Asp dal Tribunale amministrativo regionale per prendere una decisione in tal senso. E la sua scelta il team targato Latella l’ha fatta, proprio per evitare che la decisione fosse “scippata” all’ente, attraverso una delibera che in cinque pagine mette nero su bianco una visione della vicenda che era e resta diametralmente opposta alla lettura che della stessa questione dà la clinica.
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