Servizio di diabetologia in grave carenza d’organico. A denunciare la deficienza sono le associazioni impegnate nel sociale e a favore di una sanità degna di questo nome. Associazione Senza nodi, Comitato Salviamo la sanità del lametino, Ambulatorio sociale, associazione Malati cronici e Cittadinanzattiva, evidenziano le forti difficoltà in cui si trova il servizio per la cura delle persone diabetiche che «ha dovuto chiudere i battenti perché il primario, la dott.ssa Lina Casalinuovo, è andata in ferie». Una pausa arrivata dopo aver lavorato a pieno ritmo anche durante il lockdown e nei momenti più difficili e complessi dell’emergenza pandemica.
Non essendoci il capo, dunque, il servizio è obbligato a fermarsi perché nessuno può rimpiazzare il primario. «A causa di ciò – incalzano le associazioni – migliaia di persone perdono l’opportunità di poter effettuare i dovuti controlli. È vero che si può andare in altre strutture sanitarie sparse per il territorio provinciale, come Soverato e Girifalco, ma è altrettanto vero che queste non sono sempre vicine». Anche perché, generalmente il paziente diabetico è anziano o ha difficoltà a deambulare. In altre parole, per i malati si tratta di un disagio grave e per il comprensorio lametino l’ennesima carenza di un servizio che è di primaria importanza per la cura di migliaia di utenti. «Pretendiamo che il servizio venga messo in regola e potenziato con altre unità di personale sufficienti al fine di scongiurare altre chiusure – insistono le associazioni – chiediamo che venga rispettato il diritto dei pazienti di curarsi con il medico che li ha sempre seguiti: una struttura ospedaliera come quella lametina non può essere privata del servizio di diabetologia».
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