Maria, il nome è di fantasia, ha poco più di trent’anni e per un lavoro da commessa si è trovata a convivere con tremori alle mani, crisi di pianto, depressione. Un calvario che la ragazza ha condiviso con altre sette colleghe. Un negozio di una nota catena di abbigliamento si sarebbe trasformato per le otto ragazze calabresi in un inferno fatto di minacce e vessazioni. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, per sette anni le ragazze avrebbero sopportato di tutto pur di non perdere il posto di lavoro, merce troppo rara a queste latitudini. Poi però il malessere è divenuto insopportabile, così le lavoratrici hanno trovato il coraggio di denunciare tutto all’autorità giudiziaria. Dopo mesi di indagini per riscontrare il racconto delle otto dipendenti, la Procura di Lamezia Terme nei giorni scorsi ha chiuso le indagini. Maltrattamenti e lesioni personali sono le accuse che il sostituto procuratore Marta Agostini contesta alla responsabile e alla vice responsabile del personale del punto vendita I.B. e D.F. entrambe di Catanzaro.
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