Dal sindaco di Soverato, ai familiari, dagli amici calabresi ai compagni piemontesi. La storia di Orlando Merenda morto suicida a 18 anni commuove e fa riflettere e, dopo la notizia dell’indagine per istigazione al suicidio portata avanti dalla Procura di Torino, la rabbia lascia spazio alle riflessioni. Un ponte ideale unisce la Calabria, terra natia dei genitori del giovane e il capoluogo torinese. E parallelamente i gesti di cordoglio si intrecciano.
Nella sala “Bruno Manti” a Soverato oggi, all’interno del Consiglio comunale, si annuncerà il minuto di silenzio per ricordare il giovane, analogamente a quanto avvenuto nella distante Sala Rossa di Torino in cui il presidente del Consiglio Francesco Sicari esorta la Politica a interrogarsi sul malessere che opprime i giovani. «Fino a quando la Politica – il suo commento – non si interrogherà in merito a quanta sofferenza ci sia dietro ad episodi di questo tipo, altri saranno i nomi che probabilmente andranno ad aggiungersi a questa lunga e tragica lista».
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