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'Ndrangheta a Vibo, inchiesta Petrolmafie. Indagato il presidente della Provincia Solano

La Dda di Catanzaro ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini. 94 le persone indagate. Solano è indagato per scambio elettorale politico-mafioso

Il presidente della Provincia di Vibo Salvatore Solano

C'è anche il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano, tra le 94 persone indagate dalla Distrettuale antimafia di Catanzaro che ha notificato l'avviso di conclusione indagini riguardante l'operazione denominata Petrolmafie. Solano che è anche sindaco di Stefanaconi, è indagato per scambio elettorale politico-mafioso. In sostanza lo stesso avrebbe chiesto sostegno elettorale al cugino Giuseppe D'Amico, "appartenente alla associazioni 'ndranghetistica, di procacciare voti a suo favore" nei comuni di Vibo Valentia, Capistrano, Filandari, Francica, San Nicola da Crissa, Tropea "in cambio - secondo i magistrati della Dda di Catanzaro - del proprio stabile asservimento agli interessi del D’Amico, realizzato attraverso l'impegno permanente a compiere od omettere una serie indeterminata di atti ricollegabili alla funzione di presidente della Provincia".

L'inchiesta Petrolmafie ha portato allo smantellamento di un consorzio tra organizzazioni criminali teso all'oligopolio nel settore carburanti. Il progetto di espansione commerciale avrebbe avuto tra i protagonisti i Mancuso di Limbadi che avevano nelle società dei D'Amico di Piscopio il terminale operativo. L'affaire petrolio ha visto la nascita di una sorta di cartello con la camorra che si sarebbe infiltrata nelle società petrolifere di Roma. Un business che ha visto coinvolti anche i casalesi e le 'ndrine calabresi (vibonesi e della Locride) che avrebbero invece gestito il mercato dei carburanti.

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