«Il finanziamento deve essere speso dal commissario straordinario unico per la depurazione e non dal Comune». Prende le mosse da questa nota partita dagli uffici Municipio e inviata alla Regione un anno fa, la procedura di infrazione avviata lo scorso 26 agosto dalla Cittadella di Catanzaro, al fine di avocare a sé la gestione dei circa 4 milioni e 600 mila euro destinati al Comune di Crotone per il miglioramento del sistema della depurazione e della rete fognaria cittadina. Inoltre, con lo stesso iter il governo regionale ha sollecitato l’ente a restituire 1 milione 150 mila euro finora incassati come anticipo. Il motivo? Il Comune capoluogo, nei mesi scorsi, ha chiesto a più riprese al governo regionale di cambiare il soggetto attuatore degli interventi ammettendo di non essere tecnicamente in grado di spendere le risorse economiche, stanziate nel 2018, per realizzare i due maxi-progetti ambientali. I quali, come si ricorderà, erano stati approvati dall’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Peppino Vallone, con le prime convenzioni che sono state successivamente sottoscritte nel 2019. Tra le opere rimaste incompiute, la cui esecutività adesso dovrà passare in mano al Commissario per la depurazione, rientra il collettamento della frazione di Papanice e del quartiere Margherita al depuratore di Crotone.
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