La massa passiva è ancora lì a giganteggiare, come una mannaia sul capo di palazzo “Luigi Razza”. I crediti del Comune sono tutt’altro che esigibili, ma affidati per la maggior parte ad una difficilissima opera di riscossione, ma il botto finale della Commissione liquidatrice, invece, è già bello e servito. Perché – come tante volte si è detto – non era solo questione di rimborsi per vitto, alloggio, viaggi, assicurazioni. E nemmeno di consulenze per tecnici, professionisti, imprese e chi più ne ha più ne metta. Ma c’erano anche i compensi previsti «oltre gli oneri di legge» per la triade che per otto anni è rimasta insediata a palazzo “Luigi Razza”.
E così, quando ormai la presidente Carla Caruso, i commissari Andrea Casiglia e Domenico Piccione hanno preso la via del ritorno in sede, ecco la stangata finale per i cittadini. Quattrini che, però, saranno sottratti – come precisano – dalle disponibilità finanziarie della Commissione straordinaria di liquidazione. Come se quei soldi venissero dalla luna e non dalle tasche ormai bucate dei contribuenti vibonesi.
Ma quali sono le cifre da sborsare ancora una volta per i signori commissari in via d’uscita? Ebbene, il tutto ammonta a 150mila euro di compensi, cosi redistribuito: 64.662,73 euro al presidente, e 43108,66 euro ai due commissari.
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