«Pesanti e umilianti atti di scherno» che sarebbero andati avanti per un anno. Questo sarebbe il movente della brutale aggressione avvenuta il 9 settembre scorso nel centro ippico Valle dei Mulini in cui ha perso la vita il 60enne Giuseppe Sestito, mentre un 68enne lotta ancora tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione del Pugliese e una signora di 48 anni ha riportato ferite fortunatamente non gravi. A riferirlo è stato lo stesso Masih Saleem il 28enne pakistano che lavorava come stalliere. Nei giorni scorsi il gip Pietro Caré ha emesso l’ordinanza con cui ha confermato la convalida del fermo operato dai carabinieri e ha disposto la custodia in carcere per il cittadino straniero giunto in Italia via mare nel 2015. Nelle sei pagine del provvedimento è ricostruita la dinamica di quella assurda mattanza. Sentito dal pm Irene Crea subito dopo essere stato fermato dai carabinieri, Masih Saleem ha sostenuto di essere da sempre oggetto di scherno e di essere preoccupato, in quei giorni, per lo stato di salute dei genitori in Pakistan.
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