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Lamezia, il ruolo svolto dagli intermediari nella megatruffa sui ristori Covid

Al centro dell’inchiesta una società fondata dalla famiglia Molinaro

Non c’erano solo i presunti ideatori del sistema e gli ignari commercianti ambulanti – di cui abbiamo riferito nell’edizione di ieri – nella «gigantesca frode» che, secondo la Procura di Roma, sarebbe stata messa in piedi da una holding imprenditoriale che fa capo a una famiglia lametina, i Molinaro. In mezzo ci sono infatti anche gli intermediari e i «reclutatori» che avrebbero acquistato dei crediti fittizi per poi cederli anche a grandi società come Poste Italiane conseguendo, secondo i pm della Capitale, «profitti milionari». Al centro dell’inchiesta che ha portato al sequestro di oltre 110 milioni di euro c’è la “Crescita Italia”, una società fondata dai Molinaro ad agosto del 2020, con sede a Roma e operante in tutta Italia, che si proponeva come soggetto giuridico capace di far conseguire alla clientela «liquidità mediante lo smobilizzo immediato di crediti di imposta derivanti da norme speciali», acquistandoli e dichiarando di svolgere controlli documentali circa la loro genuinità, per poi cederli a terzi dietro compenso.

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