Si contano i giorni, in città. Perché con l’Epifania quest’anno più che una “manifestazione divina”, si è manifestata solo la fragilità del sistema idrico e della provincia. Una frana, quanto basta, per lasciare un intero territorio senz’acqua. Un bene essenziale; quel bene di cui ormai da dieci giorni in molte case non c’è traccia.
Riparata la condotta – o meglio sostituita, considerato che era stata tranciata – infatti, l’acqua fatica a farsi “spazio” in tutti gli angoli della città. Con disagi che vanno dal quartiere Carmine passando per l’Orto libero e fino in centro a viale Kennedy e corso Vittorio Emanuele, per risalire su corso Umberto, via Cordopatri, via Razza. Problemi soprattutto nella zona alta dove il riempimento è più difficile, ma non gli unici. Una sola però la certezza: la popolazione è stremata. Lo sono i cittadini, i titolari di attività commerciali, che in questi giorni hanno tirato a “campare”, quanti hanno speso centinaia di euro per riempire i serbatoi.
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