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Lamezia, la comunità non dimentica il sacrificio dei coniugi Aversa

Oggi a Lamezia la cerimonia per il trentennale del duplice omicidio. Il sovrintendente di polizia e la moglie barbaramente trucidati dalla ’ndrangheta

Salvatore Aversa e la moglie Lucia Precenzano

Trent’anni di dolore. Ma anche di inchieste, processi, indagini sviate, condanne e tanta rabbia. L’uccisione del sovrintendete di polizia Salvatore Aversa e della moglie Lucia Precenzano rappresenta, per la città di Lamezia, una ferita ancora aperta. La comunità non ha dimenticato quel sacrifico ingiusto e atroce, che ha macchiato di sangue la divisa di un uomo dello Stato.

Nel cuore e nelle menti di tutti è ancora impresso quel drammatico momento: un duro colpo allo Stato da parte della ‘ndrangheta che elimina con il sangue i suoi “rivali” scomodi. Proprio come era Salvatore Aversa, poliziotto vecchio stampo, investigatore integerrimo, che aveva passato la sua lunga carriera a dare la caccia agli ’ndranghetisti lametini. Uno “sbirro” di altri tempi e, soprattutto, temutissimo dalle cosche. Al punto di averne decretato la morte. Ma la punizione doveva essere esemplare: per questo insieme al poliziotto, a morire fu anche l’amata moglie, insegnante di scuola media, gentile e riservata, lasciando così i tre loro figli Walter, Paolo e Giulia senza padre né madre.

Tutto avvenne in pochi attimi. Erano quasi le 19 di sera del 4 gennaio 1992. Per le vie del centro di Lamezia c’era tanta gente intenta a fare compere. Tra queste anche il sovrintendente di polizia insieme all’inseparabile moglie. I due stavano per salire sulla loro Fiat 500 parcheggiata nella centralissima via dei Campioni. Ma due killer professionisti col volto scoperto e i guanti in lattice si avvicinano e sparano. Per Salvatore Aversa e Lucia Precenzano non ci fu scampo. Morirono trivellati di colpi. Dopo anni di inchieste e depistaggi, nel 2018 arriva la condanna per il mandante del duplice omicidio: è stato condannato definitivamente a 30 anni di reclusione Francesco Giampà, ritenuto il boss indiscusso della 'ndrangheta lametina e, rispettivamente, a 10 e 8 anni i collaboratori di giustizia Stefano Speciale e Giuseppe Chirico, pugliesi, già esponenti della Sacra corona unita, autoaccusatisi dell'esecuzione materiale del duplice omicidio.

Trent’anni dopo Oggi, a trent’anni dall’efferato delitto, Lamezia ricorda i suoi due caduti. E lo farà in occasione del convegno “4 gennaio 1992 / 4 gennaio 2022 – 30 anni dopo: memoria di un delitto, dovere per una comunità. Dal duplice omicidio Aversa spunti e strumenti per rafforzare l’identità di una città a rischio”, organizzata dalle segreterie provinciali di Fsp Polizia di Stato e Siulp, A dare il via all’incontro sarà il capo della Polizia Lamberto Giannini, mentre le conclusioni saranno affidate al sottosegretario all’Interno con delega alla Sicurezza Nicola Molteni. A presenziare alla manifestazione anche una rappresentanza di alunni e personale scolastico dell’Istituto comprensivo “Ardito-Don Bosco” di Lamezia Terme, scuola dove insegnava Lucia Precenzano Aversa. Un convegno che, così come spiegato dagli organizzatori, non si pone come mero evento celebrativo, ma come «prorompente strumento di memoria viva, eco di un male che deve divenire oggi, monito performante e plasmante per le nuove generazioni».

Il ricordo diviene così «un’arma incisiva per sensibilizzare la collettività, educare il senso civico dei più giovani e tracciare insieme alle forze dell’ordine tutte e istituzioni, quel necessario percorso di liberazione della fragilità della nostra terra, i cui sogni e prospettive sono in ostaggio del malaffare». Un ricordo che rimarrà sempre vivo nella comunità lametina.

Il programma della giornata

La manifestazione di oggi si aprirà alle 10.30 al Teatro Grandinetti di Lamezia. Saranno presenti il Capo della Polizia Lamberto Giannini e il Sottosegretario di Stato all'Interno, con delega alla Sicurezza Nicola Molteni. All'incontro moderato dal giornalista Simone Puccio, è prevista la partecipazione di Paolo Mascaro sindaco di Lamezia Terme; Roberto Occhiuto presidente della Regione; Antonio Montuoro segretario della Commissione regionale anti-’ndrangheta; Maurizio Agricola Questore di Catanzaro; Maria Teresa Cucinotta Prefetto di Catanzaro. Previsti gli interventi dell’ex sindaco Gianni Speranza, di Wanda Ferro segretario della Commissione Parlamentare Antimafia; Valter Mazzetti segretario generale Fsp Polizia di Stato; Felice Romano segretario generale del Siulp.

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