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Dasà: dopo l’aggressione al sindaco Scaturchio centinaia gli attestati di solidarietà

Raffaele Scaturchio sindaco di Dasà

Sono centinaia gli attestati di vicinanza e solidarietà espressi all’indirizzo del sindaco Raffaele Scaturchio e della sua amministrazione  dopo il vile gesto subito nei giorni scorsi nel proprio ufficio a opera di quattro persone (identificate nella stessa sera, arrestate e poste ai domiciliari, tranne uno di essi che si è reso irreperibile). A partire dal prefetto di Vibo Roberta Lulli, e del vicario Eugenio Pitaro, che dopo aver appreso del vile gesto si sono messi costantemente in contatto con Scaturchio e con gli altri amministratori, offrendo la propria disponibilità per eventuali iniziative. Anche la curia è stata vicina ai governanti dasaesi.

Il vescovo Attilio Nostro, in particolare, ha inviato una nota in cui esprime «pieno sostegno al sindaco e all’intera comunità di Dasà per l’aggressione all’interno della casa comunale. Gesto - secondo il vescovo - da disapprovare fermamente, che richiede a noi un rinnovato senso d’unità nella lotta contro ogni violenza e di generosa dedizione per una crescita civile, che ha nel vangelo di Cristo e nelle coscienze illuminate basi solide per un mondo migliore».

Atti di vicinanza sono stati espressi dal presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, e dall’assessore regionale allo sviluppo economico Rosario Varì, che hanno condannato fermamente il gesto. Così come ha fatto l’associazionismo cittadino, tanti cittadini di Dasà e dei centri vicini e il parroco della comunità, don Bernardino Comerci, che a nome della comunità parrocchiale ha espresso «solidarietà e vicinanza al nostro sindaco per la brutale aggressione subita. Lo incoraggiamo ad andare avanti con la l'impegno e la tenacia di sempre. Preghiamo per lui affinché si riprenda presto e per gli aggressori affinché si convertano all'amore fraterno, abbandonando ogni forma distruttiva di violenza».

Registrando la condanna del gesto anche da parte del capogruppo di minoranza al comune “Gli Ulivi”, Francesco Filardo, tante sono state le istituzioni, gli amministratori locali e i colleghi sindaci che sono stati vicini a Raffaele Scaturchio. Partendo da Gilberto Floriani, a nome del Sistema bibliotecario vibonese, fino al gruppo di minoranza al comune “Rinascita per Zambrone” e al consigliere provinciale di Vibo Domenico Tommaselli, passando, come si diceva, per tanti primi cittadini: Acquaro, Giuseppe Barilaro (che, a quanto pare, se fosse stato nel suo ufficio in serata avrebbe subito la medesima sorte); Stefanaconi, Salvatore Solano; Gerocarne, Vitaliano Papillo; Mileto, Salvatore Fortunato Giordano; Arena, Nino Schinella che ha espresso al collega «vicinanza per l’indegno episodio di violenza subito e la ferma condanna dinanzi a comportamenti in totale sfregio ad ogni principio di legalità e vivere civile»; Drapia, Alessandro Porcelli; Soriano, Vincenzo Bartone; Zambrone, Corrado Landolina; Monterosso, Antonio Lampasi; Maierato, Giuseppe Rizzello. E tanti, ma proprio tanti altri che, insieme alla gente comune e alla società civile in genere, hanno considerato il gesto lesivo non solo della dignità del sindaco, di quella dell’amministrazione o della comunità ma dell’intera provincia. A loro un sentito grazie da Parte del sindaco aggredito, del suo vice, Anna Barba, dell’amministrazione comunale e della cittadinanza tutta.

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