Per il futuro di San Calogero quella che inizia oggi è una settimana decisiva. Per far fronte al pericolo che incombe su numerose abitazioni, che si trovano a poca distanza dal precipizio che si è formato dopo l’ultimo smottamento del 17 febbraio, sono attese infatti una serie di interventi, oltre a quelli già in itinere, in grado di bloccare l’avanzata dello smottamento. Tra questi quello più immediato, insieme a quello già in atto del convogliamento delle acque piovane nell’alveo del fosso Scalone, riguarda la realizzazione di una palificata di contenimento.
La zona idonea sarebbe stata già individuata dai geologi a circa trenta metri, ma prima di agire occorrerà raccogliere i necessari pareri tecnici. Ma al di là di questi primi interventi, sui quali in queste ore si sta lavorando a pieno regime, per risolvere il problema sarà necessario l’impegno di tutte le istituzioni, senza pause e distrazioni di sorta. I ritardi del passato non sono più ammessi. Tutti, infatti, erano a conoscenza della situazione, compresi i gravi rischi che correvano le numerose famiglie della zona, «ma nonostante tutto – come hanno ripetuto a più riprese diversi cittadini in questi giorni – negli anni non vi è stata la giusta attenzione. Ed ora la nostra comunità è costretta a pagarne le pesanti conseguenze».
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