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Omicidio Trovato, lo speronamento e poi la sparatoria: i timori di Paola e Monteleone

Questa mattina è prevista la convalida degli arresti. La versione confermata dalla telecamere. L’arma ritrovata nel torrente Piazza. Si cerca un’altra auto che sarebbe coinvolta nell’imboscata

La convalida dell’arresto è prevista per oggi alle 11 nel carcere di Siano a Catanzaro. A firmarla è il procuratore della Repubblica Giuseppe Falcone che lunedì notte ha sentito per ore Claudio Paola, 36 anni, e Antonio Monteleone, 23 anni, autoaccusatisi dell’uccisione di Luigi Trovato e del ferimento del fratello Luciano Trovato e dell’amico Pasquale D’Angela, avvenuti lunedì sera in piazza Borelli.
I due, infatti, dopo la sparatoria in pieno centro, si sono consegnati ai carabinieri di via Marconi, con in mano il borsone con gli effetti personali.

Ai militari dell’Arma, che avevano già acquisito e visionato le telecamere di sorveglianza presenti nella zona, hanno raccontato quanto avvenuto in quegli attimi concitati, con oltre dieci colpi di pistola esplosi, auto crivellate e un uomo steso a terra senza vita. In particolare, i due hanno riferito che mentre si trovavano a bordo dell’autovettura, un’Alfa Romeo Mito guidata da Monteleone, una volta giunti in piazza Borelli (provenienti da piazza della Repubblica), mentre si dirigevano verso via Capitano Manfredi, una Range Rover di colore bianco ha «impattato contro la loro auto nella parte anteriore sinistra», provenendo contromano dall’opposto senso di marcia. Contemporaneamente l’Alfa Mito sarebbe stata tamponata dalla parte posteriore da una Fiat 500 di colore rosso.

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