Sono definitive 23 condanne per gli imputati coinvolti nell’inchiesta Borderland che ha svelato l’infiltrazione della cosca Trapasso nelle attività economiche dell’area a cavallo fra le province di Catanzaro e Crotone. La Corte di Cassazione ha infatti confermato in gran parte la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro il 16 novembre 2020 con cui erano state decise 27 condanne e dodici assoluzioni.
I giudici della Cassazione hanno escluso le aggravanti mafiose nei confronti di Vincenzo Niutta (condannato in appello a 12 anni) rinviando alla Corte catanzarese in altra composizione per un nuovo giudizio. Annullata la sentenza ma limitatamente al trattamento sanzionatorio anche per il boss Giovanni Trapasso (condannato a 20 anni), Pasquale Talarico (14 anni) e l’imprenditore Antonio Gallo al centro dell’inchiesta Basso Profilo e condannato nel processo d’appello Borderland a un anno e 4 mesi.
Restano invariate le condanne per Carmine Taverna a 14 anni, Domenico Falcone 2 anni, Leonardo Trapasso, condannato a 14 anni e sei mesi, Tommaso Trapasso, 15 anni e 4 mesi, Stefano Roberto Cosco, 12 anni, Salvatore Macrì, 11 anni e 4 mesi, Rosario Falsetti, 11 anni e 4 mesi, Pierpaolo Caloiero, 11 anni e 4 mesi, Massimo Colosimo, 8 anni, Antonio Viscomi 12 anni, Vincenzo Trapasso, 11 anni e 10 mesi di reclusione, Eliseo Mercurio, 5 anni, 4 mesi di reclusione e 4mila euro di multa, Giuseppe Graziano Macrì, 2 anni di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena, Raffaele Bubbo, 6 anni e 3mila euro di multa, Gianfranco Palaia, 2 anni e 9 mesi, Giuseppe Palaia, 2 anni e 9 mesi, Giuseppe Tropea, 12 anni, Alessandro Cosco, 3 anni , Vincenzo Tropea, 10 anni e sei mesi di reclusione, Carmine Tropea, 9 anni e 2 mesi, Renzo Tropea, 6 anni e 8 mesi di reclusione, Francesco Tropea, 7 anni e 4 mesi di reclusione, Luigi Greco, 8 anni.
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