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Satriano, la tragica morte di Simona Cavallaro sbranata dai cani. Ai domiciliari un 45enne

Simona Cavallaro

Sono arrivate ad una possibile svolta le indagini sulla tragica morte di Simona Cavallaro, la ragazza di vent'anni sbranata da una dozzina di cani il 26 agosto scorso sul Monte Fiorino di Satriano in provincia di Catanzaro.

I carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale degli arresti domiciliari, emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 45enne della zona, titolare di un’azienda zootecnia di allevamento di ovini e caprini, per il reato di omicidio colposo. 

Quel pomeriggio, nella pineta della suddetta località, infatti, la ragazza si era recata per organizzare un pic-nic, quando ha incontrato un gregge di capre/pecore protetto da dodici cani, che l’hanno aggredita, cagionando la sua morte per lo shock emoraggico dovuto alle lesioni multiple patite e depezzamento con lacerazione degli arti inferiori, del capo e delle pelvi. Il decesso della giovane è avvenuto alla presenza di un suo amico, che da subito aveva trovato riparo all’interno di una struttura in legno (chiesetta) ubicata nei pressi, riuscendo così a salvarsi.

La consulenza autoptica ha infatti attestato che le lesioni e lacerazioni di più parti del corpo della vittima erano inconfutabilmente riconducibili ad un attacco multiplo da parte di animali di specie canina e gli accertamenti di laboratorio esperiti dal Ris Carabinieri di Messina sulle “ciocche” di peli prelevate dagli esemplari catturati hanno permesso di appurare la presenza di sostanza ematica relativa ad profilo genotipico di sesso femminile perfettamente sovrapponibile a quello della giovane aggredita.

Le indagini e l'ipotesi accusatoria

L’ipotesi accusatoria, che si fonda sugli esiti della complessa ed articolata indagine condotta dal Nor Sezione Operativa della Compagnia di Soverato congiuntamente con la Stazione di Satriano, è che l’allevatore, titolare del gregge di capre/pecore e del branco di cani:

  • abbia introdotto e fatto pascolare abusivamente il gregge all’interno dell’area attrezzata per pic-nic di località Monte Fiorino di Satriano dal 24 agosto 2021;
  • abbia arbitrariamente invaso quel terreno di proprietà del Comune di Satriano, destinandolo a pascolo, ove peraltro veniva utilizzava una struttura abusiva ivi sussistente, per porre al riparo il gregge ed i cani;
  • abbia lasciato pascolare in sua assenza il proprio gregge di capre/pecore con al seguito un branco di cani ed abbia omesso di vigilare sul comportamento dei cani deputati alla protezione degli ovini e caprini e di richiamarli nel momento in cui gli stessi avevano iniziato a mostrarsi aggressivi con la ragazza, non essendo presente insieme a loro e al suo gregge al pascolo serbando una condotta gravemente imprudente, negligente ed imperita e manifestando totale disinteresse per le basilari norme comportamentali nello svolgimento della propria attività di allevatore oltre che per l’altrui incolumità.

Tra le contestazioni elevate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro figurano infatti anche i reati di introduzione ed abbandono di animali in fondo altrui, invasione di terreni e pascolo abusivo. Il procedimento penale pende nella fase delle indagini preliminari.

Il pastore 45enne indagato già dal mese di agosto

Si chiama Pietro Rossomanno ed ha 45 anni l’allevatore arrestato oggi dai carabinieri per la morte di Simona Cavallaro, la giovane di 20 anni uccisa da un branco di cani il 26 agosto dello scorso anno in un’area adibita a pic-nick in località Monte Fiorino di Satriano. Il suo nome era già emerso nell’immediatezza del fatto quando ricevette un avviso di garanzia come proprietario del gregge e dei cani killer.

 

 

 

 

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