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Poliziotto aggredito e ferito a Vibo, in carcere figlio boss

Il gip di Vibo Valentia Giorgia Ricotti ha convalidato la misura del carcere per Luigi Mancuso, 30 anni, di San Gregorio d’Ippona, figlio del boss della 'ndrangheta Giuseppe Mancuso, arrestato con l’accusa di aver ferito un poliziotto in servizio alla Squadra Volanti della Questura di Vibo Valentia nella notte tra venerdì e sabato. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il giovane, nel corso di un normale controllo di polizia avvenuto in pieno centro cittadino, è stato fermato mentre era a bordo di un’auto. Anziché fornire i documenti per il riconoscimento e l'identificazione, Mancuso ha preso sottobraccio l’agente trascinandolo per alcune centinaia di metri e schiacciandolo al muro prima di scaraventarlo a terra di fronte a un bar nei pressi di piazza San Leoluca, in centro città.

La Procura di Vibo ha contestato al giovane il reato di tentato omicidio, oltre alla resistenza a pubblico ufficiale, in quanto - secondo la prospettazione accusatoria - avrebbe rischiato di uccidere il poliziotto rimasto ferito e trasferito in gravi condizioni all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia dove si trova attualmente ricoverato con una frattura di due vertebre, un trauma cranico e diverse contusioni. Luigi Mancuso, già noto alle forze dell’ordine, nel novembre 2017 è stato coinvolto in una sparatoria avvenuta a San Gregorio d’Ippona e in precedenza è stato processato per il tentato omicidio di un romeno a colpi di mattone, riportando una condanna a cinque anni.

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