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Catanzaro, inchiesta sui testamenti falsi: l’avvocato Bruno e l’eredità contesa

L’ex amministratore dell’Amc nel mirino della Procura

Secondo il gip che ne ha disposto l’arresto l’avvocato Bruno «pur nello svolgimento della propria attività in formale aderenza ai canoni della professione, ha perseguito lo scopo di concorrere, con ruolo di partecipe, alla realizzazione dell’associazione». C’è anche l’avvocato Elio Raffaele Bruno tra le persone coinvolte nell’inchiesta della Procura. Penalista di 57 anni con la passione per la politica , infatti è stato consigliere circoscrizionale negli anni Novanta, nel 2013 è stato commissario liquidatore della partecipata del Comune “Fondazione per la formazione del personale degli enti locali”. Infine nel 2017 l’amministrazione comunale, allora guidata dal sindaco Sergio Abramo, lo ha nominato amministratore unico dell’Amc, la società partecipata che si occupa del trasporto pubblico cittadino.
La figura di Bruno emerge nel tentativo di riscossione di un testamento. L'avvocato viene nominato procuratore speciale ed è lui che si reca all'ufficio postale del quartiere Santa Maria per definire la pratica ed entrare così in possesso dei buoni fruttiferi. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, anche grazie alla testimonianza della direttrice dell'ufficio postale, l'avvocato si sarebbe presentato con la procura dichiarando lo smarrimento dei libretti dell'anziano deceduto. Per gli inquirenti sono due i dati che proverebbero il coinvolgimento del penalista catanzarese nell'illecito.

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