Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Corruzione al Pugliese Ciaccio di Catanzaro: si lavora sugli atti sequestrati

Sarebbe emerso che alcuni medici ospedalieri senza provvedere alla marcatura del cartellino e senza informare i dirigenti ospedalieri, avrebbero indebitamente utilizzato le apparecchiature ospedaliere per alcune visite specialistiche che si facevano pagare direttamente e in contanti dai pazienti

Il lavoro investigativo è tutt’altro che finito. Dopo il blitz all’alba di mercoledì, ci si concentra sulla documentazione sequestrata nei reparti dell’ospedale Pugliese e nelle case dei venti indagati. Già ieri si sarebbe tenuto, secondo quanto si è appreso, un primo briefing con i magistrati titolari dell’inchiesta che hanno firmato i decreti di perquisizione e sequestro, il procuratore aggiunto Giulia Pantano e il sostituto Domenico Assumma. Ci vorranno giorni prima che finanzieri e carabinieri del Nas concludano l’analisi del materiale acquisito.
Quanto avvenuto mercoledì è solo l’ultimo atto di un lavoro investigativo che fiamme gialle e militari dell’Arma portavano avanti da tempo sotto il coordinamento della Procura guidata da Nicola Gratteri. Ipotesi investigative che in questi mesi prima del blitz sono state suffragate almeno in parte da testimonianze di pazienti ma anche da servizi di osservazione messi in campo dagli investigatori di Arma e Gdf. In questo modo gli inquirenti sono convinti di aver ricostruito un vero e proprio “sistema” fraudolento ai danni del Servizio sanitario nazionale. In pratica sarebbe emerso, stando a quanto trapela, che alcuni medici ospedalieri senza provvedere alla marcatura del cartellino e senza informare i dirigenti ospedalieri, avrebbero indebitamente utilizzato le apparecchiature ospedaliere per alcune visite specialistiche che si facevano pagare direttamente e in contanti dai pazienti. Episodi di questo tipo erano già emersi in altre indagini della magistratura, questa volta però gli inquirenti avrebbero dimostrato la complicità anche degli uffici che avrebbero dovuto supervisionare sulla pratica dell’intramoenia.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

Caricamento commenti

Commenta la notizia