Appello di Rinascita Scott, i pentiti non saranno sentiti in aula: respinta l’istanza della Procura generale

Non saranno ascoltati nelle aule della Corte d’appello di Catanzaro i pentiti nell’ambito del processo di secondo grado di Rinascita Scott. I giudici hanno infatti rigettato le richieste di rinnovazione avanzate dalla Procura generale. Era stato chiesto alla Corte di ascoltare in aula alcuni collaboratori di giustizia vibonesi i cui verbali erano già confluiti nella maxi indagine della Dda di Catanzaro. Per i giudici però si tratta di dichiarazioni per le quali «non sono stati segnalati specifici profili di incompletezza suscettibili di approfondimento». Non verrà sentito neanche il nuovo collaboratore di giustizia Pasquale Megna. La Corte ha ritenuto la sua audizione «non necessaria». Identica decisione anche per la richiesta relativa alle trascrizioni di alcune intercettazioni. Per la Corte non sarebbero indispensabili ai fini della decisione. In egual modo la Corte d’Appello ha rigettato le istanze che erano state sollevate dal collegio difensivo.
Si tornerà in aula già domani. In quell’udienza è prevista la requisitoria del sostituto procuratore generale Marisa Manzini. Poi la parola passerà al collegio difensivo. Infine bisognerà attendere la sentenza della Corte presieduta dal giudice Caterina Capitò con a latere i giudici Antonio Giglio e Carlo Fontanazza.
Il processo di secondo grado è a carico di 74 imputati (dei quali 4 assolti in primo grado) coinvolti nell’inchiesta Scott Rinascita e giudicati con il rito abbreviato. Sentenza emessa nel novembre del 2021 dal gup distrettuale Claudio Paris – al termine del processo conclusosi con 70 condanne, 20 assoluzioni e una prescrizione – appellata sia dal pm sia dai difensori degli imputati.