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Catanzaro, Parco Romani: tante idee sul tavolo

Gli investitori privati aperti alle varie ipotesi: «L’importante è che l’immobile venga recuperato»

Parco Romani a Catanzaro

Se la struttura di Parco Romani versa oggi in stato di pesante abbandono, così non è per le sue sorti che stanno invece a cuore almeno a oltre cento persone e rispettive famiglie. Sono gli investitori privati, quelli che più di tutti in questi anni si sono spesi per cercare di arrivare a una soluzione che portasse all’utilizzo del mega edificio del quartiere Sala. C’è in effetti un contrasto netto in questa vicenda, tra la condizione fisica di degrado del mega immobile, che sarebbe dovuto diventare un centro direzionale e commerciale, e quella non tangibile - ma non per questo meno importante, anzi - data proprio dalle idee che ruotano attorno al suo possibile recupero. Si potrebbe dire che attualmente proprio queste siano al momento il vero “capitale” rimasto, alla luce del pesantissimo deprezzamento che l’immobile e i locali hanno subìto a causa dell’abbandono e della successiva devastazione.
A ribadire la loro attenzione e apertura alle varie ipotesi in campo volte al recupero di Parco Romani, senza preclusione per alcuna, sono i componenti della cooperativa degli investitori privati, guidata dall’avvocato Francesco Sacchi e della quale è componente attivo sin dal principio anche il consigliere comunale Gianni Costa. La cooperativa spiega di guardare con attenzione alle idee che stanno circolando in queste settimane durante le quali si è anche svolto un sopralluogo all’interno del Parco da parte di un gruppo di consiglieri comunali appartenenti alle commissioni Attività economiche e Partecipate. E chiarisce che non ci sono preclusioni, perché l’obiettivo deve essere quello di “rimettere in piedi” l’immobile individuandone una destinazione d’uso che consenta non solo di eliminare un luogo di degrado ma anche di recuperare gli investimenti fatti ormai oltre dieci anni fa.
Tra le proposte in campo quella di individuare un’amministrazione pubblica che possa realizzare un centro di servizi alla cittadinanza, oppure creare una sorta di hub delle forze dell’ordine o dei Vigili del fuoco. Non è mancato neppure il suggerimento di crearvi una cittadella scolastica. Ma proprio nelle ultime settimane ha fatto il suo ingresso l’idea di trasformare Parco Romani «nel più grande cimitero al chiuso del Mezzogiorno».

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