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Catanzaro, urla e minacce. Ma “Schermi” non si spegne

Ferma la reazione delle istituzioni, questa sera il cinema all’aperto tornerà nel quartiere. Il sindaco Fiorita invita tutta la cittadinanza: dalla periferia nasce la città libera che vogliamo

Sono da poco passate le cinque di martedì, il caldo torrido brucia l’asfalto e sfuma i contorni dei palazzoni dell’Aranceto. I ragazzi dell’associazione Divina Mania insieme ai volontari del quartiere stanno sistemando sedie e schermo trasformando in cinema all’aperto una delle più grandi piazze di spaccio della città. Da sotto i portici delle case popolari alcune urla gelano il sangue dei ragazzi: «Lasciate stare» è il consiglio delle “ombre” nascoste tra i palazzi. «Non è serata per stare qua», insistono. Poi l’invito si fa più pressante: «Ve ne dovete andare». Nonostante tutto l’allestimento prosegue. Verso le 19 quando tutto sembra ormai pronto. Le strane presenze si fanno sentire ancora più forti: vogliono il quartiere solo per loro. A quel punto anche i volontari del quartiere mostrano la loro preoccupazione ai ragazzi dell’associazione Divina mania. Alle 20 passate quando manca pochissimo all’inizio la proiezione del film “L'afide e la formica” alla presenza del regista Mario Vitale e del produttore Luca Marino, viene annullata. L'associazione con una nota «rende noto che nelle ultime ore, nonostante precedenti sopralluoghi e colloqui, è pervenuta l'indisponibilità da parte di qualcuno del luogo ad accogliere il furgone di Schermi. L'associazione, che vuole diffondere la cultura nelle periferie, si è trovata costretta, quindi, ad eliminare last minute la tappa già concordata, con negli occhi e nel cuore l'esperienza e la straordinaria accoglienza della scorsa sera a Pistoia. Solo in questo modo si intende e si vuole proseguire». Sui social il regista e organizzatore della manifestazione Mauro Lamanna si sfoga: «Qualcuno ha voluto farci sentire ospiti sgraditi e inattesi, ci ha suggerito di evitare di fare proprio lì la nostra proiezione. Per questo abbiamo deciso di annullare l’evento».
Una brutta storia, l’ennesima conferma di quanto allarmante sia la condizione della periferia sud del capoluogo, trasformata in terra di nessuno alla mercé della prepotenza di gruppi criminali. Questa volta però la reazione è stata forte e immediata. Se l’obiettivo delle pressioni e delle minacce era di far spegnere i riflettori sull’Aranceto, l’effetto è stato diametralmente opposto. Schermi tornerà nel quartiere e lo farà con il sostegno dei cittadini catanzaresi.

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