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Catanzaro, proseguono i controlli sul Castace. Scoperti altri scarichi, nuove denunce

L’inchiesta condotta da polizia municipale e Guardia costiera. La cunetta di scolo della 106 utilizzata come un collettore

Questa volta gli inquirenti sembrano intenzionati ad andare fino in fondo per scoprire le fonti di inquinamento sul fiume Castace. Da giorni ormai la polizia municipale e la Guardia costiera stanno battendo palmo a palmo gli argini del torrente che sfocia a pochi metri dalla spiaggia bandiera blu di Giovino. Il quadro che ne sta emergendo è ogni giorno sempre più preoccupante. Diversi gli scarichi abusivi rintracciati, i sequestri e le denunce.
In particolare l’attenzione si sarebbe concentrata sulla cunetta di scolo che corre parallela al vecchio tracciato della statale 106. Già nelle settimane scorse il consigliere comunale Eugenio Riccio aveva denunciato la presenza di liquido maleodorante che finiva nel Castace. In questi giorni di controlli, vigili e militari della Capitaneria avrebbero scoperto come la cunetta sia stata utilizzata negli anni come un collettore, completamente abusivo, in cui sarebbero finiti gli scarichi di attività commerciali, locali e abitazioni private. Tra le sanzioni anche quella a uno storico locale presente in quella zona da decenni.
Ma le indagini proseguono. In particolare le forze dell’ordine stanno verificando le autorizzazioni ottenute da alcuni immobili. Sulla carta infatti vi sarebbero certificazioni di allacci a impianti fognari che in realtà non esisterebbero. Insomma il lavoro degli inquirenti pare essere solo all’inizio.
Nei giorni scorsi, militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Soverato congiuntamente a personale appartenente al comando Polizia Locale di Catanzaro, durante un’operazione di polizia ambientale mirata alla verifica di eventuali scarichi fognari abusivi, hanno rinvenuto, nei pressi di un canale di scolo di acque meteoriche ubicato nel comune di Catanzaro, 182 metri cubi di rifiuti speciali alcuni dei quali potenzialmente pericolosi.

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