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Operazione Garbino a Isola Capo Rizzuto, ecco le accuse mosse ai due avvocati

Sono completamente diverse le accuse mosse ai due avvocati indagati nell'ambito dell'operazione Garbino, con la quale questa mattina la Squadra Mobile di Crotone, insieme a quella di Catanzaro, ha eseguito 11 provvedimenti di fermo disposti dalla Direzione distrettuale antimafia nei confronti di altrettante persone di Isola Capo Rizzuto accusate a vario titolo di fare parte di una associazione di tipo mafioso nonché dei reati satellite di scambio elettorale politico mafioso, usura, estorsione, porto e detenzione illegale di armi e stupefacenti.

Le accuse all'avvocato Tesoriere

Il reato ipotizzato a carico di Tesoriere è quello di scambio elettorale politico-mafioso poiché in occasione delle ultime elezioni regionali, in qualità di candidato con la lista "Occhiuto Presidente», avrebbe stretto un accordo con Fabrizio e Pasquale Pullano, legati alla cosca di 'ndrangheta degli Arena ed entrambi fermati nell’operazione odierna. In cambio di voti nel territorio di Isola Capo Rizzuto, Tesoriere si sarebbe impegnato, è scritto nel capo di imputazione, a fare ottenere al figlio di Fabrizio Pullano la pensione di invalidità "intercedendo con il Ctu nominato dal Tribunale di Lamezia Terme». Secondo l’accusa, Tesoriere avrebbe promesso anche di "procurare lavori di appalto e incarichi» e si sarebbe messo «a disposizione per ogni evenienza». Sempre in qualità di candidato alle elezioni regionali del 2021, Tesoriere «interloquendo con una donna non meglio identificata, prometteva di fare ottenere un posto di lavoro a una persona legata alla stessa donna nel locale Consorzio di bonifica», in cambio del suo voto.

La precisazione del legale dell'avvocato Vincenzo Ioppoli

In questo ultimo contesto è coinvolto anche l’avvocato Vincenzo Ioppoli - nei cui confronti è ipotizzato il reato di abuso di ufficio e falso ideologico - al quale Tesoriere si era rivolto per far superare l’esame di abilitazione alla professione forense ad una aspirante avvocato (anche lei indagata per abuso d’ufficio e falso ideologico) in quanto Ioppoli era vicepresidente di una commissione esaminatrice. «L’avvocato Vincenzo Ioppoli ha ricevuto questa mattina un’informazione di garanzia». E' quanto si legge in una nota diffusa dall'avvocato Francesco Verri che ha specificato: «La Procura della Repubblica di Catanzaro ipotizza soltanto reati comuni, e cioè un abuso d’ufficio e un falso perché l’avvocato Ioppoli avrebbe ricevuto una segnalazione - da parte di un avvocato - quando era commissario agli esami per l’abilitazione alla professione forense. Dunque, la Procura - evidenzia il legale - non formula alcuna accusa per reati di mafia né contesta aggravanti di mafia. Né poteva essere diversamente considerati l’altissimo profilo e la storia dell’avvocato Ioppoli. Purtroppo, però, le ambigue notizie apparse subito su alcuni giornali on line - nonostante la segretezza che dovrebbe contraddistinguere la notifica di un avviso di garanzia - lasciano del tutto erroneamente supporre il contrario attraverso l’accostamento di fatti ordinari con un’operazione contro la ‘ndrangheta che non ha nulla a che vedere con l’esame d’avvocato contestato. L’avvocato Ioppoli esprime tutto il suo sdegno per l’accaduto e io provo lo stesso sentimento e lo esprimo con altrettanta forza. Nel merito, l’avvocato Ioppoli si difenderà chiarendo la sua posizione con i Magistrati che si occupano del procedimento».

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