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Catanzaro, avvocati e magistrati insieme: in aula serve correttezza e onestà

Il confronto organizzato dal Consiglio dell’Ordine

Sulle spalle un'unica toga da portare con correttezza, deontologia ed educazione. È la visione comune dei magistrati e degli avvocati che hanno partecipato al convegno dal titolo “Il rapporto etico tra magistratura e avvocatura” organizzato dal Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Catanzaro, presieduto da Vincenzo Agosto. L'appuntamento si è tenuto nell'aula magna della Corte d'Appello alla presenza dei rappresentanti degli ordini forensi del distretto, del presidente della sezione penale del Tribunale di Catanzaro Alessandro Bravin, del procuratore generale Giuseppe Lucantonio e del procuratore Nicola Gratteri.
«Un momento di confronto utile a tutti - ha spiegato il presidente Agosto aprendo il dibattito - ci ritroviamo come comunità, soggetti esperti che operano con ruoli differenti ma con lo stesso spirito». Il presidente ha voluto sottolineare l'assoluta necessità del dialogo: «Una magistratura che riconosce nell'avvocatura uno specchio in cui riflettersi vuole dire una magistratura solida che fa della terzietà un suo vessillo. Così come un'avvocatura che rispetta la magistratura e riconosce la peculiare funzione anche di quella inquirente rappresenta una garanzia. Nel processo penale – ha evidenziato - bisogna ripristinare quella sana relazione tra le parti. Non riconoscersi l'uno nell'altro è la fine della giustizia sancita dalla Costituzione».

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