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La Cassazione annulla per la terza volta l'arresto: Pasquale La Rosa aspetta di tornare in libertà

La Corte di Cassazione, per la terza volta, ha annullato l'ordinanza con cui il Tribunale del Riesame di Catanzaro aveva applicato nei confronti di Pasquale La Rosa la misura dell'arresto (prima in carcere, poi ai domiciliari).

Si  tratta dell’esisto di una lunga “battaglia giudiziaria” che ha visto i difensori, Avv. Giovanni Vecchio e Avv. Sandro D’Agostino, impegnati nell’annullare ben tre Ordinanze emesse dal Tribunale di Catanzaro da parte della Suprema Corte. Il Riesame, difatti, in un primo giudizio, aveva escluso la gravità indiziaria in riferimento al reato di estorsione, mantenendo la misura carceraria per il reato di usura aggravata dalla modalità mafiosa (aggravante confermata anche in sede di giudizio di rinvio).

Sotto accusa gli «interessi usurai a fronte di un prestito di 40mila euro, per i quali si era fatto promettere da Mondella la corresponsione di un tasso d’interesse del 4% mensile, con una rata di 1600 euro e obbligo di restituzione alla fine del rapporto dell’intera somma». Reato per il quale, dopo la prima applicazione della custodia in carcere, venivano applicati gli arresti domiciliari e per ben due volte i difensori hanno visto accolto il proprio ricorso che lamentava la non adeguatezza della cautela rispetto alle esigenze di custodia.

La Rosa è attualmente a giudizio dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia anche per  il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, insieme ad Elio Ventrice e a Domenico Fraone, poiché avrebbero fatto presente all’imprenditore di essere in pericolo di vita: «Lui e il fratello ti saltano addosso», sarebbe stato detto riferendosi a Pasquale e Antonio La Rosa, qualora lo stesso imprenditore non si fosse impegnato ad agevolare Fraone all’acquisto dell’immobile.

La Rosa Pasquale dovrebbe essere rimesso in libertà dal Tribunale del Riesame.

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