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Avvocati arrestati per concussione a Catanzaro, il caso arriva al Tribunale del Riesame

I due indagati si trovano dal 20 ottobre ai domiciliari

Arriva all’attenzione dei giudici del Riesame il caso dei due avvocati catanzaresi arrestati dalla Guardia di Finanza con l’accusa di concussione. Pierpaolo Greco (curatore fallimentare di Fondazione Betania) e Pasquale Barbieri legale della storica onlus catanzarese dovrebbero comparire in aula il prossimo 14 novembre accompagnati dai loro difensori, gli avvocati Francesco Iacopino e Valerio Murgano. Entrambi dopo l’udienza di convalida si trovano agli arresti domiciliari. Greco davanti al gip si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha comunque voluto rilasciare dichiarazioni spontanee negando qualsiasi comportamento nella vicenda. Barbieri invece già dal momento dell’arresto ha fornito la sua versione, ribadita poi davanti al gip.
L’indagine è iniziata il 3 ottobre scorso quando Marco Zummo, amministratore delegato della Karol Betania, ha presentato una denuncia alla Finanza. A luglio il Tribunale ha posto in liquidazione giudiziale Fondazione Betania (che detiene il 49% della società di Zummo). Nella sua denuncia l’imprenditore siciliano ha spiegato che per consentire di raggiungere una ipotesi conciliativa che rispondesse all'interesse di mantenere in vita l’azienda e garantire i livelli occupazionali, aveva proposto ai curatori di procedere a una vendita delle proprie quote, facendo valutare il valore nominale delle stesse da un perito che gli stessi avrebbero dovuto nominare; tuttavia, i curatori avevano rinviato più volte l’incombenza. Proprio in questo momento, secondo il racconto di Zummo, Greco avrebbe richiesto tramite Barbieri, 50mila euro per dar seguito all’accordo raggiunto. Ricevuta la denuncia è partita l’attività investigativa dei finanzieri. Pedinamenti e intercettazioni hanno fornito i primi riscontri alle parole dell’imprenditore siciliano.

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