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Natale amaro per i tirocinanti calabresi, salta (per ora) la stabilizzazione

La svolta attesa dai tirocinanti calabresi d’inclusione sociale non arriverà parallelamente al Natale. La commissione Bilancio del Senato ha deciso di mettere da parte definitivamente l’emendamento al decreto Anticipi (o Fiscale) - nato sull’asse Regione Calabria-Fratelli d’Italia - finalizzato a consentire alle amministrazioni pubbliche di bandire procedure selettive per l’accesso a forme contrattuali a tempo determinato e a tempo parziale di 18 ore settimanali, della durata di 18 mesi, alle quali sono prioritariamente ammessi i tirocinanti rientranti nei percorsi di inclusione sociale calabresi. La mancanza di coperture finanziarie ha determinato uno stop che rischia di irrigidire le posizioni dei precari e dei loro rappresentanti sindacali già sul piede di guerra per una situazione sempre più ingarbugliata.
La “pressione” esercitata sulla rappresentanza parlamentare calabrese e sui vertici della Regione dopo il primo risultato ottenuto la scorsa estate con l’autorizzazione alla proroga dei contratti - e lo stanziamento delle risorse necessarie da Roma e Catanzaro - per un altro anno non è andata a buon fine. Attenzione, però: ciò non significa che non sia più possibile intervenire. Altri provvedimenti legislativi - vedi il decreto Milleproroghe o lo stessa legge di Bilancio - potrebbero rivelarsi terreno fertile su cui innestare una misura ad hoc per i circa 4mila tirocinanti calabresi. A tal proposito, dal decimo piano della Cittadella assicurano di essere al lavoro per una soluzione in grado di riportare serenità nel più grande bacino di precari presente a queste latitudini.
Insomma, si prova a correggere la rotta dopo il tentativo fallito a Palazzo Madama e a poche settimane di distanza dalla decisione della Giunta regionale calabrese di rimodulare il piano spesa, pari a oltre 100 milioni di euro provenienti da fondi del Programma di azione e coesione (Pac), destinando alle Politiche attive del lavoro la cifra di 25 milioni. Somma necessaria - assieme ai 5 milioni già erogati da Roma - a garantire il pagamento degli stipendi (700 euro mensili) ai tirocinanti di inclusione sociale.

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