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Isola Capo Rizzuto, la guardiania a Marinella era cosa loro: minacce a una società di vigilanza

I particolari dell’inchiesta “Meltemi” contro il presunto clan Macario

«Devi cacciare il contratto qua, se vuoi lavorare. Io vado e te lo rompo. E non ti permettere a venire da me. Che quella casa è mia ed evitiamo pure i carabinieri! E nemmeno i carabinieri che già se ne sono accorti! Perché tu la da noi hai fatto un abuso». Così, nel 2019, Vincenzo e Vittorina Pugliese, i figli di Maurizio, il presunto capo del neonato clan Macario di Isola Capo Rizzuto, avrebbero minacciato il rappresentante della "Polservice", la società di sicurezza con sede a Sellia Marina, intimandogli di lasciare il servizio di vigilanza delle case di località Marinella, al punto da simulare di essere i proprietari di un appartamento che era stato deturpato da ipotizzati intrusi.
Infatti, i reali titolari delle case che sorgono nella località turistica avevano deciso di affidarsi ad una società di vigilanza privata affinché sorvegliasse gli immobili che in quel momento erano finiti al centro di furti e danneggiamenti vari. Solo che questa scelta aveva turbato i componenti della famiglia Pugliese che fino ad allora avevano svolto, in via esclusiva, il servizio di guardiania abusiva degli edifici usati per la gran parte durante la stagione estiva.

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