Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Lamezia, l’ombra della cosca Iannazzo dietro l’omicidio Pagliuso

Le motivazioni della Corte d’Assise d’Appello sui mandanti del delitto

«È altamente inverosimile che tale omicidio sia stato ordito da Luciano Scalise senza l'avvallo di qualche criminale maggiorente, a fornire il proprio assenso potrebbe essere stata la cosca Iannazzo». Così scrivono i giudici della Corte d'assise d'appello Caterina Capitò e Domenico Commodaro nelle motivazioni della sentenza del processo di secondo grado scaturito dall'inchiesta Reventinum. Parole che aprono all'ipotesi di un livello superiore nella decisione di eliminare l'avvocato lametino Francesco Pagliuso, ucciso nell’agosto 2016. Come esecutore materiale è già stato condannato Marco Gallo. Come mandanti i giudici d'appello indicano con certezza solo Luciano Scalise. Nel giugno scorso i magistrati catanzaresi hanno confermato infatti l'ergastolo per Luciano Scalise, ma non per Pino Scalise (in primo grado condannato all’ergastolo), nei confronti del quale è caduta l’accusa di essere il mandante dell’omicidio del penalista lametino, condannandolo a 23 anni e 10 mesi di reclusione per il reato di associazione mafiosa e altri reati.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

Caricamento commenti

Commenta la notizia