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Giù Palazzo Mangeruca, 400 chili di dinamite per demolire l'ecomostro di Torre Melissa confiscato alla 'ndrangheta

Presenti, oltre ad Occhiuto e al ministro Ciriani, anche il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, il comandante generale dell’arma dei carabinieri Teo Luzi e il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, Mauro D’Attis

E' venuto giù in un istante, alle 13.19. Prima le sirene, poi il boato e infine gli applausi dei presenti. Palazzo Mangeruca, l'ecomostro di Torre Melissa è stato abbattuto oggi con un'esplosione, precisa e puntuale.

L’immobile, un ex mobilificio di 6 piani per 6000 mq sulla SS106, è stato per decenni uno dei simboli della criminalità organizzata nel territorio. Venne sequestrato nel 2007 a Costantino Mangeruca, sodale (ormai deceduto) delle locali consorterie, nell’ambito dell’operazione “Piazza Pulita” a cura della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e definitivamente confiscato nel 2012 ed affidato al comune di Melissa che ha curato le procedure per la selezione dell’impresa incaricata dell’abbattimento.

Le confische che infastidirono le 'ndrine e il progetto di attentati al procuratore Bruni

Costantino Mangeruca è ritenuto dagli inquirenti come uno dei prestanome della cosca di 'ndrangheta dei Farao Marincola. I Mangeruca - come emerse da indagini e atti giudiziari - furono attivi a Milano. E fu il magistrato Pierpaolo Bruni all’epoca referente della Dda per la zona di Crotone - oggi procuratore capo alla Procura di Santa Maria Capua Vetere - che si occupò di alcune di queste inchieste che si conclusero con il sequestro e la confisca di beni tra la Calabria e la Lombardia.
Quelle inchieste portarono diversi boss al 41 bis e all’aggressione dei patrimoni mafiosi. Tra le confische più significative, nel Crotonese, ci fu anche il sequestro di un campo di finocchi a Nicola Arena e di un pub e di una Ferrari a Luca Megna. Proprio queste confische «infastidirono» le 'ndrine che progettarono diversi attentati di morte ai danni del procuratore Bruni, uno dei quali sventato alle porte di Crotone, e alcuni ai danni anche dei suoi familiari. Per tale motivo, il procuratore vive sotto scorta da 25 anni.

L’abbattimento dell’ecomostro di Torre Melissa, che da anni deturpava uno dei tratti di mare più belli della costa crotonese, nasce da una precisa volontà della Giunta della Regione Calabria presieduta da Roberto Occhiuto, che il 15 maggio 2022 aveva approvato - su proposta dell’allora assessore al Turismo, Fausto Orsomarso - una delibera che stanziava 700mila euro per la distruzione del palazzo e la successiva realizzazione di un’area camper.

“E' un giorno importante per l’Italia e la Calabria. Questo governo ha fatto della lotta alla criminalità uno dei suoi impegni più importanti. Questa è anche una vittoria delle istituzioni contro l’arroganza delle mafie”. Queste le prime parole del ministro ai Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani presente sul posto. “Io credo che questo sia un simbolo di cosa si debba fare anche in futuro, credo che si debba ringraziare anche il presidente Occhiuto e le amministrazioni che hanno voluto accelerare in questa direzione. È un simbolo di come lo Stato se unito può sempre vincere. Non esistono parti del territorio sottratte al controllo dello Stato e della legalità. Questo vale qui in Calabria, così come a Caivano e in altre parti del paese”.

Il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto ha affermato: "Lo Stato c’è, la Regione c’è. Noi siamo in condizione di garantire fattivamente il rispetto delle regole e la legalità. Non è semplicemente abbattere un immobile, ma riprendersi un pezzo di territorio che qualcuno voleva occupare illecitamente. Il nuovo corso della Regione ha posto fine a questa vicenda con atti amministrativi inequivocabili e questa fermezza oggi ci consente di mettere in atto un momento importante di affermazione della legalità”.

Soddisfatto il governatore della Calabria Roberto Occhiuto: “L’arma dei carabinieri ha svolto un lavoro straordinario per velocizzare le procedure, l’agenzia per i beni confiscati e la prefettura hanno fatto altrettanto. Sono molto felice perché abbiamo velocizzato le procedure di abbattimento di questo mostro. E’ il segno che oggi in Calabria le istituzioni sono più forti dei poteri criminali, anzi il assumo l’impegno a finanziare tanti altri abbattimenti riqualificando le aree dove la Ndrangheta ha costruito abusivamente al fine di restituirli ai cittadini nel modo più appropriato. Tutte le istituzioni sono coinvolte per dimostrare che c’è una Calabria diversa. Qui sorgerà un camping perché l’idea è di rivalutare questa zona. Anche il Capodanno a Crotone può sembrare una piccola cosa, ma anche attraverso le immagini Rai si sta mostrando la parte più bella di Crotone e della Calabria”.

Sul posto anche il comandante generale dell’arma dei carabinieri Teo Luzi. “Abbattere un ecomostro costruito dalla 'ndrangheta significa far prevalere lo Stato sul male. È’ una giornata simbolicamente di grande interesse. Mi piace pensare che sia anche un atto di omaggio nei confronti di tanti servitori che sono morti per questa terra. Dieci Carabinieri sono stati trucidati dalla 'ndrangheta per la legalità di questo territorio. Oggi lo Stato è più forte del passato, nel 2023 a livello nazionale solo per ciò che concerne i carabinieri sono stati arrestati oltre 500 mafiosi delle varie consorterie e un altro dato importante è attinente al sequestro dei beni illecitamente accumulati dalle mafie: solo l’arma ha sequestrato oltre 500 milioni di beni. Fare ciò significa contribuire al loro depotenziamento, ma soprattutto significa distribuire sul territorio beni ad associazioni”.

Il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, Mauro D’Attis (di Forza Italia) ha voluto commentare l'abbattimento. «Oggi in Calabria lo Stato cancella con decisione i simboli della 'ndrangheta con la demolizione dell’ecomostro di Melissa, un ex mobilificio realizzato dalla mafia circa 40 anni fa. Non posso che plaudere all’operato del presidente Roberto Occhiuto per una giornata che segna lo stacco culturale tra le istituzioni e le organizzazioni criminali e conferma la forza della legalità contro ogni forma di sopraffazione. C'è una rivoluzione da compiere e in questo periodo - aggiunge D’Attis - lo Stato sta mostrando una straordinaria determinazione nella difesa dei valori fondamentali della nostra società. Bene così».

Le operazioni

Le attività si sono svolte sotto lo stretto monitoraggio del Centro coordinamento soccorsi istituito sin da stamattina in Prefettura, per sorvegliare la successione delle diverse fasi preparatore e conseguenti alla deflagrazione e coordinato i momenti in costante contatto con la cabina di regia allestita sul posto. Prima di raggiungere il sito, anche il Ministro per i Rapporti col Parlamento, Luca Ciriani, si è intrattenuto con il Prefetto, le Forze di Polizia ed i Vigili del Fuoco e salutare i componenti del Centro coordinamenti soccorsi in Prefettura. A Melissa era pure presente il Vice Ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, il Presidente della Giunta Regionale della Calabria Roberto Occhiuto ed il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi.

Sotto il profilo tecnico, la metodica della demolizione, discussa in apposite riunioni di Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica, con la partecipazione di qualificati rappresentanti della Provincia di Crotone, della Questura, del Comando provinciale dei Carabinieri, del Comando provinciale della Guardia di Finanza, del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile regionale, del S.U.E.M 118, di ANAS e di Rete Ferroviaria Italiana (R.F.I), si sé svolta mediante collasso progressivo del fabbricato, con il posizionamento di esplosivo, del tipo dinamite, che ha investito l’immobile lungo il tratto di SS 106 nei pressi del KM 274+150 ricadente nel comune di Melissa, fraz. Torre, nell’ambito periferico dell’agglomerato cittadino. Le attività di carico dell’esplosivo sono state ultimate nella giornata del 16 dicembre. Per tutto il fine settimana hanno trovato dispiegamento servizi di ordine e sicurezza pubblica che hanno dotato l’area di una cornice di sicurezza. Nello specifico è stata prevista una perimetrazione territoriale con inibizione del traffico stradale, dirottato su arteria provinciale alternativa, nonché pedonale e con una differenziazione dello scenario di rischio per la giornata di sabato 16 e per la domenica 17 dicembre. In particolare la documentazione di sicurezza, condivisa pure dagli artificieri della Questura di Catanzaro che hanno prestato una consulenza esterna e dal Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Crotone ha previsto, limitatamente al sabato 16, in cui i lavori sono stati riferiti alla gestione del trasporto dell’esplosivo in situ e al suo collocamento, che il raggio di interdizione al passaggio (veicolare e pedonale) si estendesse sino a 100 metri dal luogo dell’ esplosione. Tale estensione si è ampliata sino a 250 metri per l’intera giornata del 17 dicembre 2023 in concomitanza con la preparazione dell’innesco, la detonazione e la bonifica immediata del luogo. Durante l’intervallo temporale a ridosso dell’esplosione è stata altresì sospesa la circolazione ferroviaria e limitata quella aerea nelle strette adiacenze. Entro tale cornice complessiva di misure precauzionali si è reso necessario evacuare alcune famiglie per una temporanea sistemazione nei vicini alberghi assicurata dall’Amministrazione comunale di Melissa.

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