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Il ministro Ciriani e Occhiuto a Torre Melissa: "Una vittoria dello Stato e della Calabria sulla 'ndrangheta"

“E' un giorno importante per l’Italia e la Calabria. Questo governo ha fatto della lotta alla criminalità uno dei suoi impegni più importanti. Questa è anche una vittoria delle istituzioni contro l’arroganza delle mafie”. Queste le prime parole del ministro ai Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani presente alla demolizione di Palazzo Mangeruca, l'ecomostro di Torre Melissa confiscato alla 'ndrangheta.

“Io credo che questo sia un simbolo di cosa si debba fare anche in futuro, credo che si debba ringraziare anche il presidente Occhiuto e le amministrazioni che hanno voluto accelerare in questa direzione. È un simbolo di come lo Stato se unito può sempre vincere. Non esistono parti del territorio sottratte al controllo dello Stato e della legalità. Questo vale qui in Calabria, così come a Caivano e in altre parti del paese”.

Il viceministro Sisto: "Lo Stato c'è, la Regione c'è"

Il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto ha affermato: "Lo Stato c’è, la Regione c’è. Noi siamo in condizione di garantire fattivamente il rispetto delle regole e la legalità. Non è semplicemente abbattere un immobile, ma riprendersi un pezzo di territorio che qualcuno voleva occupare illecitamente. Il nuovo corso della Regione ha posto fine a questa vicenda con atti amministrativi inequivocabili e questa fermezza oggi ci consente di mettere in atto un momento importante di affermazione della legalità”.

Occhiuto: "Oggi in Calabria le istituzioni sono più forti dei poteri criminali"

Soddisfatto il governatore della Calabria Roberto Occhiuto: “L’arma dei carabinieri ha svolto un lavoro straordinario per velocizzare le procedure, l’agenzia per i beni confiscati e la prefettura hanno fatto altrettanto. Sono molto felice perché abbiamo velocizzato le procedure di abbattimento di questo mostro. E’ il segno che oggi in Calabria le istituzioni sono più forti dei poteri criminali, anzi il assumo l’impegno a finanziare tanti altri abbattimenti riqualificando le aree dove la Ndrangheta ha costruito abusivamente al fine di restituirli ai cittadini nel modo più appropriato. Tutte le istituzioni sono coinvolte per dimostrare che c’è una Calabria diversa. Qui sorgerà un camping perché l’idea è di rivalutare questa zona. Anche il Capodanno a Crotone può sembrare una piccola cosa, ma anche attraverso le immagini Rai si sta mostrando la parte più bella di Crotone e della Calabria”.

Sul posto anche il comandante generale dell’arma dei carabinieri Teo Luzi

“Abbattere un ecomostro costruito dalla 'ndrangheta significa far prevalere lo Stato sul male. È’ una giornata simbolicamente di grande interesse. Mi piace pensare che sia anche un atto di omaggio nei confronti di tanti servitori che sono morti per questa terra. Dieci Carabinieri sono stati trucidati dalla 'ndrangheta per la legalità di questo territorio. Oggi lo Stato è più forte del passato, nel 2023 a livello nazionale solo per ciò che concerne i carabinieri sono stati arrestati oltre 500 mafiosi delle varie consorterie e un altro dato importante è attinente al sequestro dei beni illecitamente accumulati dalle mafie: solo l’arma ha sequestrato oltre 500 milioni di beni. Fare ciò significa contribuire al loro depotenziamento, ma soprattutto significa distribuire sul territorio beni ad associazioni”.

Anche il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, Mauro D’Attis (di Forza Italia) ha voluto commentare l'abbattimento. «Oggi in Calabria lo Stato cancella con decisione i simboli della 'ndrangheta con la demolizione dell’ecomostro di Melissa, un ex mobilificio realizzato dalla mafia circa 40 anni fa. Non posso che plaudere all’operato del presidente Roberto Occhiuto per una giornata che segna lo stacco culturale tra le istituzioni e le organizzazioni criminali e conferma la forza della legalità contro ogni forma di sopraffazione. C'è una rivoluzione da compiere e in questo periodo - aggiunge D’Attis - lo Stato sta mostrando una straordinaria determinazione nella difesa dei valori fondamentali della nostra società. Bene così».

Il Sindaco Raffaele Falbo: "Restituita bellezza"

«Sembrava che questa giornata non arrivasse mai. E invece è stata storica per noi e per la Calabria». Lo ha detto il sindaco di Melissa, Raffaele Falbo dopo l’abbattimento del palazzo confiscato alla 'ndrangheta. «Si danno - ha aggiunto Falbo - due risposte: una legata allo strapotere della criminalità organizzata e l’altra all’abusivismo. Abbattere il Mangeruca significa vedere il territorio tornare come era prima, restituito alla sua bellezza. Il messaggio è tornare alla normalità, perché questa terra ha bisogno di normalità sotto tutti i punti di vista. Nel passato si è ragionato sul riutilizzo dell’immobile ma non sono state fatte scelte. La normativa sui beni confiscati però non ha dato la possibilità perché l’importo e soprattutto le strutture che potevano operare dovevano essere legate al governo o alle istituzioni e scelte non ne sono state fatte. La prima utile è stata questa fatta con l’attuale giunta regionale di investire sul turismo e quindi presentare un progetto per rilanciare l'area». «Abbiamo deciso, grazie anche all’allora assessore regionale al turismo Fausto Orsomarso - ha detto ancora il sindaco - l’abbattimento del bene confiscato per creare nel nostro Comune una nuova struttura ricettiva legata al turismo di prossimità». Falbo ha poi assicurato che con la somma finanziata di 700 mila euro sarà pagato sia l’abbattimento che realizzata l'area camper. «Questa nuova realtà sarà consegnata nell’aprile 2024 - ha sottolineato - e con il risparmio ottenuto dal cambiamento della tecnica di abbattimento abbiamo anche avuto la possibilità di utilizzare il ribasso per fare l’area camper».

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