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Lavori post-sisma a Mantova, nessuna ingerenza dei clan di Cutro

Esclusa l’aggravante mafiosa per 3 dei 7 condannati

Nessuna ingerenza della cosca Dragone-Ciampà di Cutro nei lavori di ricostruzione affidati dopo il terremoto che nel 2012 colpì la provincia di Mantova. Lo ha stabilito ieri il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Brescia, Alessandro D'Altilia, che, nel condannare i sette imputati coinvolti nel procedimento di rito abbreviato nato dall'inchiesta "Sisma" coordinata dalla Dda bresciana, ha escluso l'aggravante della finalità mafiosa che veniva contestata a 3 dei 7 accusati. In sostanza, il presunto giro di corruzione che sarebbe stato legato all'assegnazione degli interventi edili non sarebbe avvenuto all'ombra del clan cutrese. Giuseppe Todaro (di Cutro) è stato condannato a 6 anni, 4 mesi e 10 giorni di carcere; Raffaele Todaro (Cutro), 5 anni, 7 mesi e 10 giorni; Enrico Ferretti (Reggio Emilia), 1 anno e 6 mesi, pena sospesa; Giuseppe Ruggiero (Cutro), 4 mesi; Alfonso Durante (Cutro), 2 anni; Antonio Durante (Cutro), 1 anno e 6 mesi, pena sospesa; e Claudio Pasotti (Brescia), 1 anni e 10 mesi.

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